La lezione di Guardiola a Tudor nel Mondiale per Club: bianconeri qualificati agli ottavi ma sfideranno il Real Madrid
Una serata da dimenticare sotto il diluvio. Nella calda e piovosa Orlando, il Manchester City si abbatte sulla Juventus con la stessa violenza del temporale che ha caratterizzato la partita. Una manita che costa caro ai bianconeri, i quali perdono in un colpo solo l’imbattibilità nel Mondiale per Club e il primo posto nel girone. Resta la qualificazione agli ottavi, già conquistata grazie ai sei punti delle prime due giornate contro Al Ain e Wydad, ma il cammino si complica notevolmente: la squadra di Tudor dovrà affrontare il Real Madrid a Miami il primo luglio.
La differenza tra le due formazioni è apparsa evidente fin dai primi minuti, con i Citizens che hanno dominato il possesso palla e mostrato una qualità tecnica superiore, nonostante le numerose scommesse degli appassionati sui bianconeri che avevano puntato su piattaforme come https://1xbit.review/ confidando in un risultato positivo della Juventus in virtù del suo buon inizio di torneo.
Le scelte iniziali
Rodri, il direttore d’orchestra. Tudor opta per un turnover ragionato schierando diverse seconde linee e rivoluzionando l’attacco con Nico Gonzalez e Koopmeiners alle spalle di Vlahovic, al suo debutto da titolare nella competizione. Dall’altra parte, Guardiola sorprende lasciando inizialmente in panchina Haaland e affidandosi al tridente Savinho-Marmoush-Doku.
Fin dai primi minuti, il City prende il controllo del gioco grazie a Rodri, autentico metronomo che orchestra la manovra inglese come fosse in possesso di un joystick: passaggi corti, verticalizzazioni improvvise e aperture per sfruttare le doti nell’uno contro uno di Doku e Savinho sulle fasce. Nonostante il caldo afoso della Florida (la partita si gioca alle tre del pomeriggio ora locale), gli inglesi impongono subito un ritmo elevato.
Di Gregorio eroe solitario
Il portiere tiene a galla i bianconeri. Se la Juventus riesce a limitare il passivo, gran parte del merito va a Michele Di Gregorio, protagonista di interventi decisivi per tutta la partita. L’ex Monza si supera in avvio sul colpo di testa ravvicinato di Bernardo Silva e nel finale del primo tempo mantiene aperto il risultato con altre parate fondamentali.
La prima occasione del City è un chiaro segnale di forza che si concretizza con il vantaggio firmato Doku: il belga, con un’azione personale, sorprende Alberto Costa, salta Kalulu e fredda Di Gregorio per l’1-0. Il gol scuote l’orgoglio juventino e la risposta è immediata: prima Vlahovic spreca una buona opportunità, poi Koopmeiners è lesto nell’approfittare di un errore in impostazione di Ederson per siglare il momentaneo pareggio.
Il diluvio inglese
La potenza offensiva di Guardiola. L’equilibrio dura poco. Il City riprende il controllo della partita e torna in vantaggio nel modo più beffardo: Matheus Nunes sfonda sulla destra e crossa in area, dove Kalulu, nel tentativo di allontanare il pericolo, realizza un clamoroso autogol. È il preludio a un assedio che vede Di Gregorio protagonista di altri interventi miracolosi su Ait-Nouri e Marmoush, permettendo alla Juventus di chiudere il primo tempo “solo” sotto di un gol, proprio mentre un violento temporale si abbatte sullo stadio di Orlando.
L’intensità della pioggia sembra riflettere quella del City, che nella ripresa si presenta con l’arma in più: Erling Haaland. Il bomber norvegese impiega meno di dieci minuti per lasciare il segno, depositando in rete il più facile dei palloni su assist di Matheus Nunes, bravo a superare Koopmeiners con un inserimento perfetto.
Reazione tardiva
Tudor cerca di correre ai ripari. Sul 3-1, l’allenatore bianconero tenta il tutto per tutto con un triplo cambio: dentro Cambiaso, Thuram e Yildiz. Poco dopo è costretto a una sostituzione forzata quando Savona, in un contrasto con Haaland, riporta un infortunio alla caviglia che richiederà accertamenti nelle prossime ore.
Se i bianconeri ricordano recenti difficoltà registrate anche da altri top club italiani, come il Milan sconfitto dal Napoli in campionato, devono fare i conti con un avversario di livello ancora superiore. Guardiola risponde ai cambi inserendo Foden, che firma il 4-1 con una conclusione precisa, spegnendo ogni velleità di rimonta juventina.
La partita è virtualmente chiusa, ma il City non si accontenta e continua ad attaccare, trovando il quinto gol con un bellissimo tiro dalla distanza di Savinho. Solo nei minuti finali la Juventus trova una timida consolazione quando Yildiz inventa un grande passaggio per Vlahovic, che fissa il risultato sul definitivo 5-2.
Le conseguenze
Sfida al Real Madrid in arrivo. La sconfitta pesante non compromette il passaggio del turno della Juventus, già matematico, ma rappresenta un campanello d’allarme in vista della sfida contro il Real Madrid agli ottavi. Tudor avrà diversi giorni per analizzare gli errori e preparare la squadra a un confronto che si preannuncia proibitivo contro i blancos.
Per il Manchester City, invece, la vittoria rappresenta una conferma della propria forza e delle ambizioni di conquista del titolo. La squadra di Guardiola ha mostrato una superiorità tecnica e tattica impressionante, confermandosi tra le favorite per la vittoria finale della competizione.
Una serata in cui il temporale ha fatto da sfondo a un’altra tempesta, quella del gioco orchestrato da Pep Guardiola, che ha travolto una Juventus apparsa troppo fragile per poter competere con i campioni d’Inghilterra quanto meno in questa fase della stagione.